Computer Numerical Control – Rust

Federico Collina, aka Computer Numerical Control, dritto da Bologna imbastisce per la Repitch Recordings un progetto comprensivo di ben undici original version, Rust, concentrato d’electro-techno parecchio corrosivo e potente, capace di fondere tensione meccanica e una ricerca timbrica che affonda nelle screpolature del suono digitale. Sin dall’apertura con “Chopstick”, il disco mette in chiaro le sue intenzioni: una struttura ritmica solida, sferzata da bassi ruvidi e suoni acidi. Subito dopo, “Wires Don’t Pray” introduce una gamma di frequenze più scure, che si sfilacciano e si riannodano senza sosta, mentre i battiti incalzanti lasciano emergere una serie di dettagli sottili in sottofondo. Con “Chew Dust”, Collina accentua ulteriormente la componente abrasiva: i suoni si fanno più saturi e la linea ritmica è attraversata da un senso di urgenza che sfiora l’ossessivo. Anche in chiusura, “You Forgot The Spoon” non allenta la pressione, affidandosi a texture essenziali e ficcanti, che mantengono intatta l’energia cinetica che percorre l’intero lavoro. Rust si presenta così come un viaggio sonoro compatto e senza fronzoli, capace di esplorare con coerenza le intersezioni fra industrialità e introspezione. Collina costruisce un album che non cerca scorciatoie né ammiccamenti, ma punta dritto a un ascolto tanto fisico quanto mentale, lasciando trasparire una visione personale, contemporanea ed efficace.

 

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