Quando a curare raccolte è la Science Cult, si può star certi che la qualità, specialmente in ambito electro, sarà altissima. Non fa eccezione Commuting Observables, che sin dal titolo dichiara una vocazione al cambiamento: un’evoluzione radicata nella tradizione, ma capace di riflettere pienamente le complessità contemporanee. Le sette tracce mantengono alte le promesse. Ben Pest apre con “From AU”, fondendo ritmi taglienti con un’atmosfera futuristica e pulsante. Syrte segue con “I’m A T-Shirt”, intrecciando linee di basso vivaci e pattern ritmici intricati. Con “Concept 5”, CTRLS spinge la tensione ai massimi livelli, tra distorsioni e cambi di tempo sorprendenti. A metà raccolta, Roel Funcken presenta “Finnex”, un brano notturno e cibernetico che si distingue per texture stratificate e beat spezzati. “Approaching Sector” di 214 si addentra in un’electro ipnotica e atmosferica, mantenendo comunque un senso di urgenza, mentre Fleck E.S.C. firma “Unrefined Intentions”, un gioiello di sound design e ritmo cesellato. Leonardo Chevy chiude con “She Wore A Velvet Cloak”, una traccia enigmatica che intreccia elementi ambient con raffinatezza electro, lasciando un’impronta evocativa e sofisticata. Con Commuting Observables, Science Cult dimostra ancora una volta il suo ruolo centrale nel delineare lo stato attuale della scena electro: un profilo altissimo per una raccolta che sa essere tanto visionaria quanto contemporanea.